"Lavoro duro per preparare il mio prossimo errore"
Renato Guttuso
Renato Guttuso
BiografiaNato il 25 Ottobre 1983 a Roma, Roberto Farinacci comincia a dipingere a 14 anni nell’atelier del suo primo Maestro, Ercole Bolognesi, apprendendo la tecnica pittorica e del disegno che gli permette, nel 2005, di accedere all’ Accademia di Belle Arti di Roma. Allievo di Giuseppe Modica e Gianpaolo Berto, nel 2006 amplifica la sua ricerca estetica, intraprendendo anche un nuovo stile di vita. Gli incontri notturni negli atelier dei suoi compagni di Accademia hanno un effetto catalizzatore nel suo processo. Cambia ritmo pittorico, si avvicina al concetto di inconscio e si avvicina all’ “imprevisto”. Quasi una necessità fisica e mentale, spinge Farinacci a liberarsi dagli effettismi fatti di una tecnica pittorica che sempre di più lo costringe in una gabbia espressiva, analizzando con occhi nuovi l’”errore” come un’ alternativa che apre infinite strade nuove da percorrere. Come in uno scivolo entra nei suoi lavori come un jazzista, improvvisando sempre sulle pause, i ritmi, i tempi, il segno. Gli accostamenti cromatici diventano il nuovo punto di riferimento. Non si pone più limiti: “Il lavoro potrebbe finire al primo segno o non finire mai!”.
L’amore per la musica è la sua guida. E’ lei ad attraversarlo guidando i suoi gesti. Nel 2009 si laurea con 110 e lode e decide che è pronto a partire per Berlino. La tavolozza si carica di colori forti, l’accento cade su tematiche erotiche, rese intime dalle atmosfere grigie e fredde del nord Europa. L’empatia con la cultura tedesca è tale da spalancargli le porte della sua ricerca, assaporando da vicino la carica emotiva del romanticismo e dell’espressionismo teutonico. Si serve della deformazione anatomica e del colore a forte contrasto per rendere divertenti, scanzonati e grotteschi i motivi sessuali dominanti. Al suo rientro in Italia, decide di unirsi ai suoi vecchi amici di studi che ormai lavorano insieme da tempo, in uno spazio condiviso per unire le forze in un turbinio di idee e influenze: nasce così a Roma nel 2012 lo Studio Sotterraneo. Una fucina di artisti che sperimentano la condivisione artistica, lavorando (mantenendo ognuno la propria ricerca) a progetti comuni, su tele comuni, cercando di creare un solo coro. Cominciano i lavori in collaborazione con il Musicista, Compositore Davide Di Pasquale (Davide Di Pasquale Quartet e 3D sono le sue formazioni) in cui la pittura si fonde con la musica e viceversa, in live performance nel jet set underground romano, conferendo agli eventi un sapore teatrale che approda sulle scene in cooperazione con la compagnia teatrale Maner Manush di Andrea Lattari e Cinzia Grande, dando vita a numerose piece teatrali in Italia e all’estero. Dopo cinque ininterrotti anni di condivisione è giunto il momento di rinnovarsi ancora. Nel 2017 si trasferisce con la sua futura moglie a Bari dove tutt’ora lavora. E di nuovo cambiano i cromatismi. Si evolvono le esigenze e c’è bisogno di maggior concentrazione, resa ormai impossibile dai ritmi frenetici e senza orari del Sotterraneo. Nella concentrazione cambiano di nuovo i ritmi. La tela si fa complice di un tempo interiore più meditativo. E sono proprio la calma ed una nuova, forse più matura coscienza di sé, le armi con le quali affronta il suo nuovo cammino. Le anatomie perdono le loro ricercate sproporzioni a favore di un realismo più tangibile, fatto di toni più pacati. Ispirato a scene di film di Roy Andersson, mette su tela situazioni di interni, metafora di un’intimità personale. La ricerca artigianale della pittura è costante: tele, telai, medium, imprimiture, sono tutti artigianali. Roberto Farinacci, crede in una pittura fatta di artigianato, qualità, senza scorciatoie, senza furbizie ma più matura e consapevole e intanto, citando Renato Guttuso, “lavora duro per preparare il suo prossimo errore”. |